La riscossione dei tributi locali, tra sfide attuali e prospettive future
Le difficoltà della riscossione: un quadro complesso
Il punto di partenza dell’indagine è stata la consapevolezza che, negli ultimi anni, la riscossione dei tributi locali ha incontrato numerose difficoltà, legate sia a fattori normativi che a ostacoli di natura organizzativa. Per superare i limiti delle tradizionali analisi basate sui dati di bilancio, IFEL ha scelto di adottare un approccio più diretto, raccogliendo informazioni attraverso un questionario rivolto ai Comuni italiani. Questo metodo ha permesso di ottenere una fotografia più dettagliata e articolata della situazione, evidenziando non solo le criticità, ma anche le soluzioni adottabili per migliorare l’efficacia della riscossione.
Uno degli aspetti centrali emersi dall’analisi riguarda la gestione delle diverse tipologie di entrate comunali, con particolare riferimento all’IMU, alla TARI, al Canone Unico Patrimoniale e alle sanzioni derivanti da violazioni del codice della strada. I dati raccolti mostrano come l’IMU rappresenti l’imposta con il tasso di riscossione più elevato, attestandosi al 92,4%, seguita dalla TARI con un tasso dell’84,1%. Al contrario, il Canone Unico Patrimoniale e le sanzioni per violazioni stradali presentano tassi di riscossione più bassi, rispettivamente all’83% e al 71,6%. Questa differenziazione riflette il diverso legame tra il tributo e il bene tassato: le imposte legate agli immobili, come l’IMU, garantiscono una maggiore stabilità delle entrate, mentre quelle relative ai servizi o alle sanzioni amministrative risultano più difficili da recuperare.
Il divario Nord-Sud: fattori economici e organizzativi
Un altro elemento chiave del rapporto riguarda la distribuzione geografica dell’efficacia della riscossione. I Comuni del Nord Italia presentano mediamente una capacità di incasso più elevata rispetto a quelli del Sud, un fenomeno che trova spiegazione in una combinazione di fattori economici e organizzativi. Da un lato, la maggiore solidità finanziaria delle imprese e delle famiglie settentrionali favorisce una riscossione più efficace; dall’altro, i Comuni del Nord beneficiano di una migliore strutturazione degli uffici tributi e di un utilizzo più avanzato delle tecnologie per la gestione delle entrate. Al contrario, nelle regioni meridionali, le difficoltà si accentuano soprattutto nella fase coattiva, dove la minore disponibilità di strumenti di recupero e un contesto economico più fragile riducono l’efficacia della riscossione.
I dati raccolti evidenziano come i Comuni delle regioni settentrionali riescano a incassare oltre il 90% delle somme accertate, mentre nelle regioni del Sud e nelle Isole si scende spesso sotto l’80%, con punte di criticità che raggiungono livelli ben più bassi in alcune aree specifiche. Questo divario si riflette anche nei livelli di evasione e morosità, che tendono a essere più elevati nei contesti in cui il controllo sulle entrate risulta meno stringente.
I modelli di gestione: gestione diretta, concessionari privati e Agenzia delle Entrate-Riscossione
L’analisi ha approfondito in modo dettagliato le diverse modalità di gestione della riscossione, evidenziando come la scelta tra gestione diretta, affidamento a concessionari privati o utilizzo dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione influisca sensibilmente sulle performance di incasso. In particolare, l’affidamento della riscossione ai concessionari privati ha dimostrato di offrire i migliori risultati in termini di efficacia, con un incremento della riscossione coattiva superiore all’11%. Questo risultato è attribuibile all’esperienza e agli strumenti specialistici impiegati da questi operatori, che garantiscono una maggiore incisività nelle attività di recupero crediti.
L’affidamento all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, pur garantendo un miglioramento delle percentuali di riscossione rispetto al passato (circa il 7%), ha mostrato risultati più contenuti rispetto ai concessionari privati. La gestione diretta, invece, si è rivelata meno performante in assoluto, ma con un’efficacia variabile a seconda della dimensione dell’ente locale. I Comuni con meno di 1.000 abitanti hanno registrato tassi di incasso spontaneo più elevati, grazie a un rapporto più diretto con i contribuenti e a una minore complessità amministrativa. Al contrario, le grandi città con oltre 100.000 abitanti hanno mostrato una minore efficacia nella riscossione spontanea, compensata però da una maggiore capacità di attivare procedure di recupero coattivo, spesso supportate da strumenti tecnologici avanzati. La soluzione che ha dimostrato un equilibrio ottimale è quella adottata dai Comuni di medie dimensioni (tra i 5.000 e i 20.000 abitanti), che riescono a mantenere buoni livelli di riscossione spontanea e, allo stesso tempo, attivare processi di recupero efficaci.
Digitalizzazione e risorse umane: due fattori chiave
Per comprendere a fondo le dinamiche della riscossione, il rapporto analizza anche l’impatto della dotazione organica degli enti locali e il livello di digitalizzazione dei processi di riscossione. Un elemento chiave emerso è che i Comuni che dispongono di un numero adeguato di personale qualificato tendono a ottenere risultati migliori in termini di incasso, soprattutto per quanto riguarda la riscossione coattiva. L’automazione e l’integrazione delle banche dati comunali con sistemi informatici avanzati si sono rivelati strumenti essenziali per il miglioramento dell’efficacia dell’attività di riscossione, in particolare nella fase di accertamento e notifica degli atti.
Tuttavia, l’efficacia delle nuove tecnologie è strettamente legata alla presenza di personale adeguatamente formato e specializzato. Questo aspetto rappresenta una delle principali criticità per i Comuni, che spesso si trovano in difficoltà a causa della carenza di risorse umane qualificate e delle rigidità normative che limitano le possibilità di assunzione. Di conseguenza, l’automazione dei processi e l’uso di strumenti informatici avanzati rischiano di non essere sfruttati appieno, riducendo l’efficacia delle operazioni di riscossione.
Verso un futuro più efficiente
In conclusione, l’indagine IFEL suggerisce che il futuro della riscossione locale dipenderà da una maggiore integrazione tra enti locali e soggetti incaricati della riscossione, un miglioramento delle competenze del personale e un più ampio utilizzo delle tecnologie digitali per semplificare e rendere più efficiente la gestione delle entrate tributarie. Solo attraverso un approccio coordinato e innovativo sarà possibile garantire la sostenibilità finanziaria degli enti locali e migliorare il rapporto tra amministrazione e contribuente. La crescente tendenza all’affidamento a concessionari privati, unita a un maggiore investimento nella formazione del personale e nella digitalizzazione dei processi, rappresenta una strada promettente per affrontare le sfide attuali e costruire un sistema di riscossione più efficace ed equo.
Autore: Francesco Foglia
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Riferimenti bibliografici
Rapporto IFEL, “Indagine conoscitiva sullo stato della fiscalità locale e sui modelli organizzativi per la gestione delle entrate”, 2025.
Convegno “La Riscossione dei Comuni Italiani: sfide attuali e prospettive future”, Fondazione IFEL, 10 dicembre 2025.
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