Comuni chiamati ad approvare le aliquote IMU: le nuove regole del MEF e gli obblighi per gli uffici tributari
La Legge di Bilancio 2020 (legge n. 160/2019) ha introdotto una
significativa modifica nel sistema dei tributi locali, consentendo ai Comuni di
diversificare le aliquote IMU per specifiche categorie di immobili. Dopo un
lungo iter normativo e diversi ritardi, il Ministero dell’Economia e delle
Finanze (MEF) ha completato il quadro con il decreto ministeriale del 6
settembre 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 settembre. Ora, i Comuni
e i loro uffici tributari sono chiamati a rispettare una serie di adempimenti,
con scadenze precise e un nuovo meccanismo di approvazione del prospetto delle
aliquote. Vediamo nel dettaglio come funziona e quali sono i passaggi da
seguire.
La Legge di Bilancio 2020: il quadro normativo di
partenza
La Legge di Bilancio 2020 ha stabilito un’aliquota base dell’IMU dello
0,86%, con la possibilità per i Comuni di aumentarla fino all’1,06% in via
ordinaria. Nei casi in cui il Comune avesse già incrementato l’aliquota TASI
dello 0,8 per mille, l’aumento poteva arrivare fino all’1,14%. È stata inoltre
prevista la possibilità di ridurre l’aliquota, anche azzerandola, ad eccezione
dei fabbricati di categoria D (come alberghi, teatri, ospedali), per i quali
l’aliquota minima non può scendere sotto lo 0,76%.
Tuttavia, l’attuazione concreta di queste disposizioni è stata rallentata
dai ritardi nell’emanazione del decreto ministeriale, pubblicato solo nel
luglio 2023 e poi modificato nel settembre 2024. Di conseguenza, la nuova
disciplina sarà applicabile solo a partire dall’anno d’imposta 2025.
Il decreto del 2024: categorie e criteri di
diversificazione
Il decreto ministeriale del 6 settembre 2024, con il suo Allegato A, ha
definito le categorie di immobili per cui è ammessa la diversificazione delle
aliquote IMU, nonché i criteri per applicarla. Ecco le principali novità:
Immobili esclusi dalla diversificazione
- Abitazioni principali di categoria catastale A/1, A/8 e A/9;
- Fabbricati rurali ad uso strumentale.
Immobili soggetti a diversificazione
- Fabbricati del gruppo catastale D (alberghi, teatri, ospedali);
- Terreni agricoli;
- Aree fabbricabili;
- Altri fabbricati (diversi dall’abitazione principale e dal gruppo D).
Per ciascuna categoria, il decreto stabilisce criteri specifici di
diversificazione, che i Comuni devono rispettare, garantendo i principi di
ragionevolezza, adeguatezza, proporzionalità e non discriminazione.
Il meccanismo di approvazione del prospetto IMU
Uno degli aspetti più rilevanti della riforma è l’introduzione di una
procedura telematica obbligatoria per l’elaborazione e l’approvazione del
prospetto delle aliquote IMU. Questo meccanismo, gestito attraverso il Portale
del Federalismo Fiscale, prevede una serie di passaggi e scadenze precise.
1. Elaborazione del prospetto
I Comuni devono utilizzare la piattaforma disponibile sul Portale del
Federalismo Fiscale per redigere il prospetto delle aliquote IMU. Questo
strumento informatico è progettato per guidare gli uffici tributari nella
compilazione, garantendo il rispetto dei criteri stabiliti dal decreto
ministeriale.
2. Approvazione della delibera comunale
Una volta elaborato, il prospetto deve essere allegato alla delibera
comunale di approvazione delle aliquote IMU. La delibera deve essere adottata
entro il 28 febbraio (termine ultimo per l’approvazione dei
bilanci di previsione). Questo termine è cruciale: se il Comune non rispetta la
scadenza, per il primo anno si applicano automaticamente le aliquote base,
mentre per gli anni successivi si applicano le aliquote vigenti nell’anno
precedente.
3. Trasmissione telematica del prospetto
Dopo l’approvazione della delibera, il prospetto deve essere trasmesso
telematicamente al Portale del Federalismo Fiscale entro il 14 ottobre.
Questo passaggio è obbligatorio anche nel caso in cui il Comune decida di non
diversificare le aliquote.
4. Pubblicazione del prospetto
Entro il 28 ottobre, il prospetto deve essere pubblicato sul
sito Internet del Dipartimento delle Finanze del MEF. La pubblicazione è un
adempimento essenziale per garantire la trasparenza e l’accessibilità delle
informazioni per i cittadini.
Cosa succede in caso di mancato rispetto delle
scadenze?
Il mancato rispetto delle scadenze previste ha conseguenze precise:
- Per il primo anno di applicazione: si
applicano automaticamente le aliquote base (0,86% per la maggior parte
degli immobili, 0,76% per i fabbricati di categoria D).
- Per gli anni successivi: si
applicano le aliquote vigenti nell’anno precedente.
Inoltre, il prospetto approvato prevale sulle eventuali disposizioni
contrastanti presenti nel Regolamento comunale dell’IMU. Questo significa che,
una volta trasmesso e pubblicato, il prospetto diventa il riferimento
vincolante per l’applicazione delle aliquote.
Implicazioni per gli uffici tributari comunali
Per gli uffici finanziari e tributari degli enti locali, la nuova
disciplina rappresenta una sfida operativa e organizzativa. È necessario:
- Acquisire familiarità con i criteri di diversificazione stabiliti dal
decreto;
- Utilizzare correttamente la piattaforma telematica del Portale del
Federalismo Fiscale;
- Rispettare le scadenze stringenti per l’approvazione, la trasmissione
e la pubblicazione del prospetto;
- Garantire che le delibere comunali rispettino i principi di
ragionevolezza, adeguatezza, proporzionalità e non discriminazione.
Conclusioni
La riforma delle aliquote IMU introdotta dalla Legge di Bilancio 2020 e
completata dal decreto ministeriale del 2024 impone ai Comuni e ai loro uffici
tributari un importante sforzo di adeguamento. Con l’entrata in vigore della
nuova disciplina a partire dal 2025, sarà cruciale monitorare l’applicazione
concreta delle nuove regole e valutare l’impatto sui bilanci comunali e sui
contribuenti.
Per ulteriori approfondimenti, è
possibile consultare il sito della Fondazione IFEL, che offre aggiornamenti e
strumenti utili per gli enti locali: Fondazione IFEL.
Autore: Francesco Foglia
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