Rifiuti del Verde Pubblico e Privato: Tornano urbani, ma con quali regole?

 


Con la conversione in legge del Decreto-legge n. 153 del 17 ottobre 2024, ad opera della Legge n. 191 del 13 dicembre 2024, si è assistito a un significativo cambiamento nella gestione dei rifiuti derivanti dalla manutenzione del verde pubblico e privato. Questi rifiuti sono stati nuovamente classificati come rifiuti urbani, ripristinando in parte una situazione preesistente alle modifiche introdotte dal D.lgs. n. 116/2020.

Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con la nota del 3 marzo 2025, ha fornito indicazioni operative ai Comuni e agli Enti d'Ambito riguardo alla gestione di tali rifiuti presso i Centri di Raccolta Comunale (CdR), sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche.

La nota ministeriale sottolinea che, sebbene i rifiuti derivanti da attività professionali di manutenzione del verde privato siano ora considerati urbani, ciò non implica un accesso illimitato e senza restrizioni ai CdR. 

È compito degli Enti di governo d'ambito territoriale ottimale, ove costituiti e operanti, o dei Comuni, disciplinare l'organizzazione e la gestione dei CdR. Questo include la definizione delle tipologie di rifiuti conferibili e delle condizioni di accesso per le diverse utenze.

Pertanto, attraverso appositi regolamenti, le autorità locali possono:

  • Stabilire giornate e orari specifici per il conferimento dei rifiuti del verde privato.

  • Definire le caratteristiche e limitare le quantità di rifiuti conferibili per singola utenza.

  • Prevedere tariffe aggiuntive per le utenze non domestiche, legate alla necessità di mettere a disposizione servizi dedicati.

  • In casi estremi, vietare l'accesso a determinati flussi di rifiuti laddove i CdR non dispongano di spazi e attrezzature adeguati.

Queste misure mirano a ottimizzare la gestione dei rifiuti urbani e a garantire il corretto funzionamento delle infrastrutture comunali. Le utenze non domestiche, come le imprese di manutenzione del verde, potrebbero essere soggette a regolamentazioni più stringenti, inclusa la necessità di dimostrare che i rifiuti conferiti provengano da attività svolte all'interno del territorio comunale.

È importante notare che, nonostante la riclassificazione dei rifiuti del verde privato come urbani, rimane per i produttori diversi dalle utenze domestiche la facoltà di avviare autonomamente a riciclo o a recupero i rifiuti prodotti, dimostrando di averli gestiti correttamente tramite soggetti autorizzati.

In conclusione, la recente normativa e le indicazioni operative del MASE rappresentano un passo significativo verso una gestione più efficiente e sostenibile dei rifiuti da manutenzione del verde. Tuttavia, è fondamentale che Comuni ed Enti d'Ambito adottino regolamenti chiari e adeguati alle specificità territoriali, al fine di garantire un equilibrio tra le esigenze operative delle utenze non domestiche e la capacità gestionale delle infrastrutture comunali.


Autore: Francesco Foglia

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